Introduzione del Vicario Generale mons. Lauro Tisi. 
“Anche il profeta e il sacerdote si aggirano per il paese e non sanno che cosa fare” (Ger. 14,18). Queste parole del profeta Geremia mi sembrano quanto mai adatte a descrivere la situazione delle nostre comunità, ma potremmo anche utilizzarle per il mondo della politica, dell’economia, del sociale. Il momento che viviamo è pesantemente segnato dallo smarrimento, che non raramente si tramuta in frustrazione, in scoraggiamento, quando non addirittura in angoscia. 
Vedi Introduzione di mons. Lauro Tisi

Mi sta bene che la gente venga coinvolta nelle problematiche sociali e che si moltiplichino gli appelli e le sottoscrizioni a progetti di solidarietà. Non c'è settimana che non venga lanciata alla televisione la sottoscrizione di un contributo in denaro, magari attraverso una telefonata o un sms, per far fronte ad una calamità, per la ricerca sul cancro o su altre malattie ancora sconosciute nella loro genesi. Ma alla base, come coordinamento e incanalamento in un progetto globale, vorrei vedere la politica con i suoi investimenti. 
Vedi Articolo di Vittorio Cristelli in Vita Trentina 19/09/2010

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 16,1-13) 
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”.

Nei vangeli la virtù dell’intraprendenza assume molti volti: è l’audacia profetica di Gesù che scaccia i venditori dal tempio ; è il coraggio risoluto con cui egli persegue il suo cammino verso Gerusalemme, raccogliendo tutte le sue forze per affrontare le difficoltà che lo attendono; è la franchezza di fronte alla quale anche i suoi avversari sono costretti ad ammettere che egli «non ha soggezione di alcuno, perché non guarda in faccia a nessuno, ma insegna la via di Dio secondo verità». 
Vedi Articolo di Enzo Bianchi

Secondo l’apostolo Paolo, “non di tutti è la fede” (2Tess 3,2), cioè non tutti accolgono il dono della fede da parte di Dio perché essa è “virtù teologale”, come recitava il catechismo: si può quindi affermare anche che questo dono non è fatto a tutti. 
Vedi Articolo di Enzo Bianchi

Un’interessante discussione sui barbari ha avuto luogo tra Alessandro Baricco ed Eugenio Scalfari sulle colonne di Repubblica nei giorni scorsi, quasi in concomitanza con gli interrogativi e le polemiche suscitati dalla politica francese di espulsione dei rom e con l’imbarazzante visita di un capo di Stato nordafricano a Roma. 
Vedi Articolo di Enzo Bianchi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 15,1-32) 
In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».

L’istituto della “settimana sociale” non è ristretto solo alla realtà del cattolicesimo italiano: in realtà esso è espressione della rinascita del movimento cattolico in Europa nella fase del grande confronto con la prima ondata di secolarizzazione che investe il Vecchio Continente a partire dalla seconda metà del XX secolo, e che assume forme diverse a seconda delle difficoltà con cui si deve misurare nel diverso contesto nazionale. 
Vedi commento di Giovanni Bianchi

Secondo l'apostolo Paolo, «non di tutti è la fede» (2Tess 3,2), cioè non tutti accolgono il dono della fede da parte di Dio perché essa è «virtù teologale», come recitava il catechismo: si può quindi affermare anche che questo dono non è fatto a tutti. 
Vedi Articolo di Enzo Bianchi – Jesus settembre 2010